CI VEDIAMO DOMANI??

La Black Comedy è un genere di comicità che tratta di eventi considerati tabù (cit. https://it.wikipedia.org/wiki/Umorismo_nero). L'ultimo film di Brignano può essere classificato come tale, in quanto, a differenza di quanto lo spettatore possa aspettarsi, il film non è comico. Tale scelta è a mio parere molto apprezzabile: non affidarsi alle solite scenette trite e ritrite, alla comicità facile delle scazzottate o, peggio, delle volgarità assieme magari alla bellona di turno, in puro stile cinepanettone. Il problema è, se vogliamo, che in realtà il film non propone una vera e propria alternativa al cinepanettone: non fa ridere, non può neanche considerarsi una commedia vera e propria, e non può certamente essere classificato come film drammatico; tale mancanza di chiarezza provoca, forse volontariamente, una "confusione" nello spettatore, lascia una specie di amaro in bocca. Il film narra delle disavventure del protagonista Santilli, che partendo da una situazione di disagio sentimental-economico (potrebbe essere uno qualunque di noi in mezzo alle difficoltà di oggi), mal consigliato dal finto amico/banchiere Tognazzi (certamente una delle note positive) si isola in un paesino pugliese di ultracentenari nella speranza di lucrare sulla dipartita degli stessi. All'interno di questo paesino, nella stalla trasformata in negozio appartamento di Santilli, si avvicendano vari altri personaggi "secondari", tra cui spicca Burt Young affittuario (buona la sua prova anche se la star americana mal si concilia con il resto del cast). Il lieto film assieme a varie pillole filosofiche vogliono dare delle pennellate di spessore a questa commedia amara. Quello che manca è una narrazione lineare, il film sembra un avvicendarsi di spezzoni i quali non esaltano oltretutto la comicità romanesca di Brignano. Gli spunti non mancano, dalla recitazione scolastica ma apprezzabile del protagonista, ai bei paesaggi pugliesi, alla bravura di alcuni attori e alla comicità di fondo della situazione. Nessuna di queste tematiche viene approfondita a dovere, e il film scivola in un noioso buonismo, dove Brignano cerca di fare quel che può(alla fine si tratta sempre di un ONE-MAN-SHOW) e dove le scenette comiche non fanno ridere e non sono ironiche, spezzando oltretutto il ritmo già molto blando del film; molti ingredienti quindi, mal mischiati da un acerbo Masterchef. Penso che il team Brignano (il regista Zaccariello è quello dei celebri spot) voglia e debba far meglio, cercando di sfruttare es esaltare il "talento" disponibile, già sufficiente per creare buoni film.

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