MARATONINA DI PRATO - CRONACA DI UNA GARA "IT'S COMPLICATED"
Dopo due mesi di preparazione, di cui le ultime settimane abbastanza intense, dopo le ultime gare difficili e complicate, il freddo dell'inverno e le piogge, ci siamo: una splendida giornata di sole, temperatura primaverile, umore ottimo, gambe riposate, concentrazione al top per l'evento sportivo che preannuncia il periodo intenso di Aprile - Maggio e Giugno di intense gare. La forma non è al massimo, purtroppo i pranzi Pasquali hanno lasciato danni (sob) e la preparazione, come già elencato nei post precedenti, è stata poco lineare, a fasi: blanda fino a Febbraio, intensiva fino a Marzo, più intensiva verso la fine del mese di Marzo. La partenza è veloce, riesco a posizionarmi non troppo indietro, le gambe rispondono bene e riesco a snocciolare senza troppa fatica i tempi soliti di inizio gara; addirittura nei primi km riesco a rimanere vicino al palloncino dell'1h 30', sapendo che comunque i miei obiettivi sono altri. I problemi iniziano dal 4 km, il passo inizia a diventare pesante e cominciano a dolermi entrambe le caviglie, e poi solo la caviglia sinistra (che è la gamba che uso di più per la spinta); non so se è mancato il riscaldamento (consideriamo che di solito si rimane fermi 15/20 minuti), o se è stata la partenza a razzo, fatto sta che il dolore si faceva sempre più intenso tanto da farmi pensare (per breve tempo), al 10 km, vicino alla Stazione di Prato, di fermarmi. 
Però ho stretto i denti, sapendo che ormai la prestazione sarebbe stata pessima, e al lento passo di 5'00" andavo blandamente verso metà gara. All'improvviso però, tra il 13/14, superato oramai da chiunque, il dolore si andava assestando e riuscivo a riaccelerare il mio passo, arrivando a 4'20" e poi negli ultimi km assestandomi sui 4'30"-4'40". 
La gara quindi è stata esattamente opposta rispetto alle mie solite, primi 10 km forte, secondi 10 km lenti; alla fine negli ultimi 2 km si è fatta sentire la stanchezza ma comunque alla fine è arrivato un 1h38' scarso, tutto di volontà direi. 
Il commento alla gara lo lascio ai posteri, obiettivamente anche con un buon riscaldamento e un passo più regolare difficilmente avrei potuto fare meglio degli 1h36', e niente vieta che anche partendo regolarmente il finale sarebbe stato difficile. Rimane un po' d'amarezza, e la sensazione concreta di poter fare meglio.

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